Influenza di Febuxostat sulla disfunzione endoteliale delle arterie coronarie nei pazienti con malattia coronarica


Il sistema xantina ossidasi è una fonte significativa di stress ossidativo vascolare, che si ritiene comprometta la funzione endoteliale, con un importante contributo alla malattia aterosclerotica.
Si è determinato se Febuxostat ( Adenuric ), un potente inibitore delal xantina-ossidasi, migliori la funzione endoteliale coronarica ( CEF ) nei pazienti con malattia coronarica stabile ( CAD ) in uno studio crossover in doppio cieco, randomizzato, controllato con placebo.

La funzione endoteliale coronarica è stata misurata utilizzando la valutazione con risonanza magnetica per immagini ( MRI ) non-invasiva delle variazioni in 30 pazienti con malattia coronarica stabile e funzione endoteliale coronarica alterata al basale.
I pazienti hanno ricevuto Febuxostat o placebo per 6 settimane, e poi sono passati al trattamento alternativo per ulteriori 6 settimane.

Le variazioni rilevate mediante risonanza magnetica nel flusso coronarico e nella sezione trasversale di arteria coronarica dal riposo all'esercizio isometrico di forza di presa della mano, un noto fattore di stress dipendente dall'endotelio, sono state misurate alla fine di ogni periodo di 6 settimane.

I livelli sierici medi di urato sono risultati più bassi alla fine del periodo di 6 settimane con Febuxostat ( 2.9 mg/dl ), rispetto alla fine del periodo di 6 settimane con placebo ( 5.9 mg/dl; P minore di 0.001 ).

Tuttavia, non ci sono state differenze significative in nessuno dei parametri di funzione endoteliale coronarica misurati alla fine dei periodi con Febuxostat e placebo.

In conclusione, anche se l'inibizione di xantina-ossidasi con Febuxostat è stata ben tollerata e ha ridotto l'urato sierico, non ha migliorato l'endpoint primario dello studio, la funzione endoteliale coronarica misurata utilizzando la risonanza magnetica dopo 6 settimane di trattamento.
I risultati hanno indicato che l'inibizione a breve termine della xantina-ossidasi non migliori significativamente la funzione endoteliale coronarica compromessa nei pazienti con coronaropatia stabile. ( Xagena2018 )

Hays AG et al, Am Heart J 2018; 197: 85-93

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